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“L’opera di KyuSung Han 

si apre come un respiro fluente, 

sospesa tra il desiderio di avvicinarsi e

 la dolcezza della distanza contemplativa.”

Elisa Larese Moro

Nata nel 1952 a Daegu, in Corea del Sud, KyuSung Han è oggi una delle voci più intense e meditate dell’arte contemporanea coreana. La sua opera affonda le radici in una lunga tradizione artigianale, ma ne rinnova lo spirito attraverso un linguaggio intimo, stratificato, profondamente personale. La sua ricerca artistica è il risultato di un percorso che attraversa oltre cinque decenni di studio, pratica e trasformazione interiore: da una prima formazione in arti applicate e tintura artigianale presso l’Università Hongik di Seoul, fino al dottorato in Printmaking completato nel 2022, sempre presso la stessa prestigiosa istituzione.

KyuSung Han non separa mai il gesto artistico dalla dimensione spirituale: per lei, l’opera nasce da un’urgenza meditativa, da una necessità esistenziale. L’artista rappresenta il proprio sé passato — fragile, in cerca di uno spazio autonomo e di un senso profondo — come un esagono irregolare, simbolo instabile ma fertile di un’identità in trasformazione. È da questo nucleo originario che si sviluppa un linguaggio visivo potente e delicato, nel quale la materia diventa veicolo di pensiero.

Al centro della sua pratica c’è la hanji, la carta tradizionale coreana fatta a mano, una superficie viva, porosa, capace di trattenere ogni vibrazione del gesto. Attraverso un lungo processo che prevede la tintura naturale con pigmenti antichi come il rubia (madder), l’indaco o il legno di campeggio (logwood grey), l’artista modella la carta con tecniche di embossing, piegatura, colata e pressatura, fino a farla emergere in forme tridimensionali che si avvicinano alla scultura. Il tempo è un alleato prezioso: i fogli si asciugano al vento, respirano, si contraggono e si espandono, fino a stabilizzarsi in oggetti che sembrano sospesi tra pieno e vuoto, tra gesto e silenzio.

Ne risultano opere come The Flow of Mind 9 (2010), dove cubi fluttuanti, simili a campanili, scale o camini, diventano metafora della mente in espansione. Oppure come The Flow of Mind 25 (2015) e The Flow of Mind 28 (2017), in cui l’embossing e la pigmentazione naturale creano superfici testurizzate, animate da forme testuali astratte: frammenti di titoli delle sue stesse opere, tratti dalla memoria, come affioramenti del passato. Questi caratteri — in Hangul, inglese e cinese — si trasformano in motivi visivi, non più da leggere ma da contemplare. Il testo perde la sua funzione comunicativa e diventa segno emotivo, eco visiva di una pluralità culturale interiorizzata e restituita in forma lirica.

L’artista non dipinge, non stampa, non costruisce immagini: medita con le mani, lasciando che l’energia interiore si trasferisca lentamente nella materia. In questo atto si compie il suo processo di rigenerazione. Ogni opera è una tappa in un viaggio spirituale che ha come scopo non la narrazione di sé, ma la trascendenza dei propri limiti e l’apertura a una nuova dimensione, fatta di connessione con l’universo e amore per l’umanità. Il suo lavoro è tanto solitario quanto generoso: non chiede attenzione, ma presenza, non pretende interpretazione, ma ascolto.

Esposta in sedi prestigiose — dal Grand Palais di Parigi all’Insacentral Museum di Seoul, passando per fiere internazionali in Svizzera, Cina, India, Cuba e Stati Uniti — l’opera di KyuSung Han mantiene intatta una sua intimità profonda, una capacità rara di raccontare senza narrare, di emozionare senza esibire. In lei convivono l’artigiana, l’intellettuale, la calligrafa, la visionaria. La sua è un’arte che fluisce come l’acqua, si adatta, incide, scava, rigenera.

Con “The Flow of Mind”, il ciclo che dà titolo a molte delle sue opere, Han definisce un concetto fondamentale: il pensiero non è statico, ma mutevole, fluido, in continuo divenire. L’opera, allora, non è un prodotto finito ma un contenitore vibrante di energie, una pausa nel continuo movimento dell’esistenza. E come tale, invita chi guarda a rallentare, a respirare, a entrare in dialogo con il tempo lungo della carta, della memoria, dell’anima.

Nel contesto della Torre delle Arti di Bellagio, spazio sospeso tra lago e cielo, la presenza di KyuSung Han assume un valore particolare. Le sue opere dialogano con la luce, con l’aria, con la pietra antica del luogo. Come i venti che asciugano la hanji, anche il genius loci di Bellagio partecipa al suo processo artistico. E in questo incontro, tra oriente e occidente, tra spirito e materia, si rinnova il mistero più profondo dell’arte: la possibilità di trasformare la fragilità in forza, l’intimo in universale.

© Elisa Larese Moro per Tablinum Cultural Management, 2025

Biografia di KyuSung Han

KyuSung Han (nata nel 1952 a Daegu, Corea del Sud) è un’artista multidisciplinare la cui pratica si fonda su un profondo legame con le tecniche artistiche tradizionali coreane, rilette in chiave contemporanea con straordinaria sensibilità poetica. La sua ricerca si concentra sul fluire delle emozioni, sull’autoritratto spirituale e sulla trasformazione interiore, espresse attraverso opere tridimensionali realizzate in hanji, la storica carta coreana fatta a mano, lavorata con tinture naturali e tecniche di pressatura, colata ed essiccazione lenta.

Nel suo lavoro, Han integra caratteri in Hangul, inglese e cinese come elementi astratti e simbolici, creando un linguaggio visivo che fonde culture e scritture differenti, ma unite da un unico flusso espressivo. Il suo processo artistico, meticoloso e meditativo, si configura come una pratica spirituale: attraverso l’energia delle mani, l’artista cerca di trascendere i propri limiti, comunicare con l’universo e rigenerarsi come nuova fonte di energia umana e creativa.

Dopo aver conseguito tre titoli accademici presso la Hongik University di Seoul — tra cui un dottorato in Printmaking nel 2022 — Han ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Corea del Sud, Europa, Cina, Stati Uniti, India e America Latina. Tra le sedi più rilevanti: il Grand Palais (Parigi), il Seoul Arts Center, l’Art Asia Miami, il Gyeonggi Museum of Modern Art, il Hongik Museum of Contemporary Art, e numerose fiere internazionali.

Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, tra cui quella del National Museum of Modern and Contemporary Art – Art Bank (Corea), del Park Soo Keun Museum, e di varie collezioni mediche e aziendali. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti in ambito accademico e artistico, tra cui quelli assegnati dalla Korean Contemporary Printmakers Association e dal Korea Art Exhibition.

Attraverso il ciclo di opere intitolato The Flow of Mind, KyuSung Han racconta il lento fluire del pensiero e dell’esistenza, proponendo una visione dell’arte come luogo di trasformazione, ascolto e cura. Vive e lavora a Seoul.

OPERE (con presentazione dell’artista)

The Flow of Mind 9, lithograph with embossing, 100 × 70 cm, 2010
The Flow of Mind 9, litografia con impressione a rilievo, 100 × 70 cm, 2010

The Flow of Mind 9 visualizza il processo attraverso cui sensazioni interiori e riflessioni si condensano in forma. I cubi presenti nell’opera fluttuano nell’aria o si posano su una mano aperta, simbolizzando unità mentali fluttuanti: spazi senza confini dove dimorano emozioni e ricordi.Le strutture all’interno dei cubi ricordano campanili, scale di pietra o camini. Le loro forme suggeriscono l’accumulo e l’ascesa del pensiero, l’energia che emerge dall’interno verso l’esterno e la traiettoria del sé come centro della riflessione.Le forme nuvolose che avvolgono la scena rappresentano metaforicamente le onde e i flussi generati dal movimento della mente.Tutti questi elementi sono collegati alla mano, punto di partenza della creazione, esprimendo il desiderio del sé di espandersi dall’interno verso l’esterno.

The Flow of Mind 25, Hanji casting, embossing, natural dye (madder), 68.3 × 49 × 0.5 cm, 2015
The Flow of Mind 25, colata di Hanji, goffratura, tintura naturale (robbia/madder), 68,3 × 49 × 0,5 cm, 2015

The Flow of Mind 25 è un’opera realizzata mediante colata di Hanji tinto con robbia (madder), caratterizzata da una superficie naturalmente sollevata, simile a un bassorilievo, formata attraverso pressioni e arrotolamenti ripetuti. Sulla superficie compaiono forme testuali composte da caratteri coreani, inglesi e cinesi, estratte dai titoli delle opere dell’artista, dai primi lavori fino a quelli più recenti. Le tracce emerse nel processo di lavorazione rivelano la stratificazione storica della carta Hanji e le sensazioni tattili accumulate, esprimendo sia la qualità intrinseca del materiale che una profonda dimensione di riflessione interiore. La robbia (madder), pigmento vegetale tra i più antichi utilizzati fin dalle civiltà antiche, attraverso le sue tonalità rosse naturali, evoca una condensazione emotiva e una silenziosa risonanza dell’interiorità.


The Flow of Mind 28, Hanji casting, embossing, natural dye (indigo, logwood grey), 68.5 × 88.5 × 1.0 cm, 2017

The Flow of Mind 28 è un’opera realizzata mediante colata di Hanji tinto con indaco e grigio di campeggio (logwood grey), che presenta una profondità simile a un bassorilievo, modellata dalla matericità del materiale e dalla lenta pressione del tempo. La curva morbida e fluente sul lato sinistro richiama il flusso, la natura e il cammino: è aperta verso l’esterno, ma racchiude un’emozione duplice, tra il desiderio di avvicinarsi e la tendenza a rimanere in una distanza contemplativa.

La forma testuale sul lato destro è composta da estratti dei titoli delle opere dell’artista, dai primi lavori fino a quelli più recenti, creando uno spazio linguistico in cui si condensano pensieri e stati emotivi interiori. I due elementi si pongono in contrasto per forma, densità e direzione, e l’intera composizione rivela in modo meditativo una profondità contemplativa tra permanenza e flusso, sguardo e immersione, attraverso una tavolozza cromatica contenuta e la matericità tattile della carta Hanji.

Le opere di KyuSung Han saranno esposte in occasione di:

The Art Collection.  2 Edition

Torre delle Arti, Bellagio

16 – 24 agosto 2025

Tutti i giorni, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 20:00

Inaugurazione Sabato 16 Agosto, a partire dalle ore 10.00

Ingresso libero