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“Nel respiro silenzioso della pietra,
Atéhel scolpisce gli echi di mondi dimenticati
— sogni un tempo appartenuti agli dèi, ora rinati nella materia.”
Elisa Larese Moro
Nelle sculture di Nathalie Derville, in arte Atéhel, c’è l’incanto dell’infanzia: quel momento sospeso in cui la realtà si mescola con l’invisibile e il tangibile si lascia attraversare dal mito. Le sue figure in bronzo non sono solo opere modellate, ma creature evocate da un tempo remoto, un tempo senza tempo, popolato di leggende, civiltà dimenticate e racconti universali.
Nata nel 1964 a Vannes, in Bretagna, Derville ha coltivato la propria sensibilità tra due poli: il Limousin, terra natale di silenzi e radici profonde, e Parigi, dove la materia prende forma e si trasforma in linguaggio artistico. La sua formazione all’École Nationale des Arts Décoratifs di Limoges – sezione Arti del Fuoco – è solo l’inizio di un percorso che rifiuta l’accademia per abbracciare la pratica, l’istinto, il contatto diretto con la materia. L’esperienza in una manifattura di porcellana, dove impara l’uso dei forni e dei calchi, le apre la strada verso una relazione rituale con il fuoco, con la terra, con la metamorfosi.
Bisogna attendere gli anni Duemila perché emerga con chiarezza la sua visione: nasce così la collezione “Mythes et Civilisations”, in cui Atéhel abbraccia pienamente la propria vocazione di narratrice. E non è un caso che il nome d’arte derivi da una fata immaginata nell’infanzia: Atéhel è la voce che racconta storie, ma lo fa attraverso il bronzo, il gesso, l’argilla. Ogni opera è un racconto che prende corpo, un sogno che si fa forma.
Il suo metodo è duplice: da una parte il gesto, il modellare intuitivo dell’argilla; dall’altra la tecnica, il sapere artigianale che porta alla fusione. Ma anche nella precisione del gesto tecnico, l’artista cerca la magia: la levigatura del gesso diventa una forma di cancellazione dell’intervento umano, affinché resti solo l’essenza, il mistero.
I suoi personaggi – Il Saggio, Cuzco, Knossos, Gabriel, La Veneziana, L’Imperatrice – non sono mai seriali, non seguono uno schema ripetitivo. Ogni figura è unica, come unica è la civiltà o il mito che la ispira. Si tratta di esseri liminali, sospesi tra umano e animale, tra sogno e materia. Sono figure ibride, archetipiche, che sembrano emergere da una memoria collettiva profonda, quella che unisce l’acqua, la terra e il racconto.
Atéhel lavora come una sciamana: raccoglie simboli, ascolta il respiro dei miti, dà corpo alle visioni. Le sue sculture non si limitano a occupare uno spazio: lo trasformano. Invocano un altrove. E nel silenzio del bronzo si avverte la voce antica della narrazione.
In un presente dominato dalla velocità e dalla sovrapproduzione, l’arte di Atéhel ci invita a rallentare, ad ascoltare, a immaginare. A ricordare che la materia – come il mito – è viva, e continua a parlarci. Basta saperla ascoltare.
© Elisa Larese Moro per Tablinum Cultural Management, 2025
Nathalie Derville, in arte Atéhel, è una scultrice francese nata nel 1964 a Vannes, nel dipartimento del Morbihan, in Bretagna. Vive e lavora tra Parigi e il Limousin, sua terra d’origine. La sua formazione artistica inizia all’École Nationale des Arts Décoratifs di Limoges, dove si specializza nella sezione Arts du Feu. Tuttavia, spinta dal desiderio di un rapporto più diretto con la materia, abbandona il percorso accademico per lavorare in una manifattura di porcellana, dove inizia a sperimentare in autonomia l’uso dei forni e la realizzazione di calchi e modellati in terracotta.
Negli anni ’90, diventata madre, si dedica all’insegnamento e sperimenta linguaggi diversi come il cinema d’animazione, il teatro e la narrazione per l’infanzia. Questo periodo rafforza in lei una profonda connessione con l’immaginario, il sogno e la dimensione simbolica del racconto.
Nei primi anni 2000, recupera i propri stampi e riapre un atelier a Parigi, dove inizia a lavorare con continuità alla sua produzione scultorea. L’incontro con la scultrice Marie-Jo Bourron segna una tappa decisiva del suo percorso: insieme frequentano fonderie artistiche, studiano anatomia, approfondiscono le tecniche di saldatura e di fusione. Nasce così la sua prima grande collezione, intitolata “Mythes et Civilisations”.
Sotto il nome d’arte Atéhel – ispirato a una fata immaginaria dell’infanzia – Nathalie Derville dà vita a un universo poetico e arcaico, popolato di figure mitologiche, memorie d’acqua e creature sospese tra umano e animale. Le sue sculture, realizzate in bronzo a partire da modelli in argilla e gesso, evocano civiltà antiche e racconti senza tempo, tra archeologia fantastica e mitologia reinventata.
La sua ricerca si nutre di suggestioni universali, ma resta profondamente personale: ogni opera nasce come un incontro unico, senza serialità, seguendo il flusso dell’intuizione. Oggi, le sue opere fanno parte della collezione permanente “Mythes et Civilisations” e sono realizzate presso la fonderia artistica Fusion, a Clermont-Ferrand.
Attraverso il gesto scultoreo, Atéhel porta avanti una narrazione silenziosa, fatta di memoria, materia e immaginazione.
SELECTED ARTWORKS:
Cuzco
Taille du bronze : 28 cm de haut
L’Amazonie
Taille du bronze : 37 cm de haut
Le Scribe
Taille du bronze : 30 cm de haut
la Venitienne
Taille du bronze : 33 cm de haut
Knossos
Taille du bronze : 32 cm de haut
L’Imperatrice
Taille du bronze : 36 cm de haut
Gabriel
Taille du bronze : 33 cm de haut
DOVE:
Le opere di Atehel saranno esposte in occasione di :
The Art Collection. 2 Edition
Torre delle Arti, Bellagio
16 – 24 agosto 2025
Tutti i giorni, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 20:00
Inaugurazione Sabato 16 Agosto, a partire dalle ore 10.00
Ingresso libero