Tablinum: la sinergia tra due realtà tanto diverse quanto complici, quali arte e tecnologia, ha aperto nuove possibilità di fruizione in ambito museale ed espositivo.

É così che la fruizione dell’arte si avvia verso una grande trasformazione: lo spazio espositivo e il museo diventano organismi sensibili che modificano il rapporto visitatore-opera d’arte introducendo nuovi paradigmi di interazione e fruizione.

Una delle motivazioni che sta alla base di questa trasformazione è sicuramente da cercarsi nel rapporto tra opera d’arte e utente. L’opera d’arte, pur mantenendo il suo valore di bene culturale unico, seguendo la parabola della propria riproducibilità tecnica, secondo le dinamiche già evidenziate da Benjamin, ha di fronte a se numerose possibilità di approfondimento da parte del pubblico e si trasforma sino a divenire positivamente “virale”: l’opera d’arte,  nell’epoca della sua rielaborazione virtuale e digitale, viene accostata alle innumerevoli opportunità di riproduzione virtuale/digitale ed è moltiplicata e replicata in un sistema di comunicazione multi-layer che non solo la rende accessibile in diversi tempi e modi, ma la decontestualizza permettendone l’esistenza in diverse dimensioni (condizione d’uso) e a differenti livelli di approfondimento.

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Curatori e allestitori, grazie alle nuove tecnologie, possono usufruire della grande opportunità di dare  forma a nuovi spazi e a nuovi modelli di fruizione in cui l’opera d’arte possa divenire: virtuale, digitale e multimediale, diventano infatti territori di confronto e di sperimentazione per approdare a logiche allestitive che progettualmente richiedono da un lato una competenza registica interdisciplinare, che permetta l’esperienza della fruizione come un vero e proprio evento, e dall’altro una specificità tecnica in grado di controllare e sfruttare al massimo le potenzialità tecnologiche.

A spingerci all’integrazione fra arte e tecnologia sono  obbiettivi  come la relazionalità e innovazione. L’allestimento passa da un modello spaziale narrativo in cui vige il classico ordinamento cronologico-enciclopedico, ad un sistema di racconto sistemico fatto di livelli e focus.

Il modello curatoriale è di tipo spaziale performativo: si sollecita la partecipazione del visitatore avvicinandosi al paradigma del gioco in cui le nuove tecnologie sono chiamate a sorprendere e performare lo spazio e la relazione tra opera d’arte e soggetto, fino ad arrivare al modello spaziale simulato in cui allo spazio reale si “affianca” quello virtuale aprendosi a nuove dimensioni della fruizione esperienziale

Risultati immagini per museo nuove tecnologieRealizzare un connubio fra arte e tecnologia rappresenta quindi una grande opportunità e al contempo una scommessa per i professionisti culturali.

Tablinum ha raccolto il guanto di sfida e ha deciso di creare, attraverso il proprio lavoro curatoriale e allestivo,  un dialogo fra questi due mondi: non per forza l’innovazione ci allontana dalle opere, dalla storia o dal bello ma puo’, piuttosto, essere impiegata per fornire nuovi strumenti di approfondimento e farsi motivo di stimolo, punto di partenza per stimolare la curiosità del fruitore.

I nostri progetti curatoriali prevedono la rielaborazione dei dati attraverso il supporto digitale: i cataloghi vengono realizzati su piattaforme online che ne consentono la condivisione su tutte le piattaforme virtuali garantendone una condivisione rapida e diffusa a livello globale. Il percorso curatoriale consente diversi livelli di approfondimento grazie alla presenza dei codici QR presenti sulle didascalie cartacee di ogni opera  o sui pannelli espositivi. Attraverso una tecnologia semplice e intuitiva quale quella della lettura dei codici Qr, accessibile con il semplice utilizzo di uno smartphone, è possibile accedere a contenuti on line approfonditi relativi all’artista curato, il suo curriculum artistico, le quotazioni di mercato, approfondire dettagli teorici che hanno dato orgine alla sua tecnica. Inoltre non mancano i supporti multimediali, in particolare rappresentati dai video, utilizzati nel contesto del percorso espostivo, diventano un fondamentale mezzo per apportare contenuti di immediata fruizione con un linguaggio di impatto immediato, reso più accattivante dall’inserimento di musica e immagini contestualizzate, il visitatore è accompagnato ad una fruizione fortemente empatica ed emozionale.

Elisa Larese