Il poeta intende la natura meglio che lo scienziato.

NOVALIS

teresa condito

L’artista Teresa Condito


 Il rapporto con la Natura è per Teresa, cresciuta in una famiglia di orafi, maestri nella lavorazione del corallo, fatto di piccoli gesti creativi per cesellarla e impreziosirla.
 

Il suo sviluppo artistico vede nella creazione di volumi scultorei la sua forma comunicativa più efficace ed espressiva. I materiali prescelti spaziano dal marmo al corten passando per l’alluminio, l’acciaio, il plexiglass e le pietre.

Molti sono i premi e i riconoscimenti internazionali guadagnati in questi anni come l’internazionale  Taytian Pearl Trophy e Premier Arezzo.

 I suoi lavori che coniugano la sua primaria vocazione orafa a quella più espressamente artistica, le hanno fatto ottenere importanti menzioni su riviste internazionali come Vogue Jewels, Vioro, International Jewelery, Arte Yioya ed è membro ad honorem della rassegna internazionale Gold Expressum 2014.

Nel 2010 vince il bando del Progetto “più Europa” per la città di Casoria, in Piazza Benedetto XV, e realizza ne 2014 la sua opera pubblica “l’ESSERE” .

Essere frase

Teresa Condito ha partecipato alla 56esima Biennale di Venezia come membro del collettivo “La grande Bouffe” presso il padiglione del Guatemala presentando opere emblematiche come “Bambola a cucù” “Pistolino degli stracci”, presentato in antemprima nazionale su RAI2, e “Silent Night Club”. Per le sue installazioni ha ricevuto il premio ufficiale dallo stato del Guatemala e dal Commissario del Padiglione Nazionale.

Nella sua scultura viene raccontato un mondo “altro”, dove il naturale è esaltato attraverso l’ispirazione artistica e  grazie a cui il naturale diventa straordinario, mentre in ciò che è normalmente riconoscibile, si cela l’inatteso.

Non poteva esserci luogo migliore dove poter ambientare la nuova personale di Teresa Condito, Ars Naturans, se non a Villa Carlotta: luogo dove l’arte  creata dal genio artistico ha instaurato un dialogo ininterrotto con la meraviglia del mondo naturale, rinnovando nei secoli la propria carica perturbante in un luogo dove le metamorfosi fra arte e natura diventano concrete e tangibili.

Un connubio che nel nostro secolo sembra aver perso sempre più di quella spontaneità un tempo immediata.

Sintomi di un’epoca, in cui sono andate perdute le coordinate che prima permettevano di orientarsi tra i dati della ragione e quelli dell’ immaginazione, tra il pensiero mitico e quello più razionale, a favore di un indirizzo tecnologico e meccanicistico.

Di fronte al  “minimalismo” frigido e “computerizzato” in cui spesso si imbatte il collezionista oppure alle focose e criptiche estrinsecazioni, il nostro senso etico si trova sempre più disorientato.

Nella scultura di Teresa Condito ritroviamo quelle multiformi e metamorfiche visioni che l’immaginario dell’artista è in grado di generare quando lascia che la propria vena creativa fluisca in un tutt’uno con quella naturalistica, fino a sentirne la linfa vitale scorrere con la stessa impetuosità di una creatività non imbrigliata da logiche estrinseche alla creazione stessa.

Quando l’artista scosta il velo della natura e scopre di poter specchiare in essa la propria ispirazione, nascono opere come quelle di Condito in cui l’arte è riflessione sulla natura e sulla vita stessa dell’essere umano.

Ogni secondo, ogni respiro si traducono così in un euforia costante in cui arte e natura sono inscindibilmente fuse in una perfezione ideale.

Nascono così opere come “The Tree of Life”, scelta come immagine – simbolo della mostra proprio per il messaggio potete che convoglia allo spettatore, arte che si fa natura per avvicinarsi meglio all’essenza di ciò che ci circonda, in cui le forme armoniosamente modellate e i materiali semitrasparenti ricordano quel tendersi positivamente fuori se stessi, nel tentativo di scostare il velo e scoprire nell’arte una sublimazione del mondo che ci circonda…e chissà che sotto quel velo non si ritrovi anche la parte perduta di noi stessi?


ArTeCo Ars NaturansNon poteva esserci luogo migliore dove poter ambientare la nuova personale di Teresa Condito, Ars Naturans, se non a Villa Carlotta: dove l’arte creata dal genio artistico ha instaurato un dialogo ininterrotto con la meraviglia del mondo naturale, rinnovando nei secoli la propria carica perturbante in un luogo dove le metamorfosi fra arte e natura diventano concrete e tangibili.

La mostra ARS NATURANS è dedicata a dieci sculture inedite dell’artista, realizzate appositamente per quest’occasione. Si tratta di una mostra – installazione dedicata al connubio tra natura e arte, di cui Villa Carlotta è luogo emblematico.

L’allestimento, pensato in chiave creativa, ci riporta in un ambiente immersivo dove grazie anche all’ausilio di mezzi audiovisivi, le sculture sono accostate al fascino delle bellezze naturalistiche di Villa Carlotta e del nostro Lago.

Elisa Larese

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